In attesa del parere della Commissione

Se i problemi vengono fatti slittare al prossimo anno

Il presidente del consiglio italiano rinvigorito dal sostegno della Casa Bianca non sembra temere particolarmente le comunicazioni della Commissione europea in risposta al documento economico finanziario appena inviato a Bruxelles. Sapendo bene che i parametri non sono soddisfacenti, Renzi ha detto che nel caso di una bocciatura, l’Europa finirebbe di per se stessa. Per tutta risposta, dalla Commissione si è già fatto sapere, che l’Europa rischia di finire solo perché vi sono dei paesi che violano le regole. Si va dunque verso un conflitto aperto come ai tempi del governo Berlusconi? Fino ad un certo punto, perché se Renzi ha parlato ripetutamente pubblicamente, la Commissione ha bibigliato attraverso semplici indiscrezioni. La lettera che riceverà il governo italiano potrebbe quindi essere molto più prudente. La ragione è che anche se l’Italia ha già avuto a disposizione tutta la flessibilità possibile prevista, la crisi dei migranti che si trova a fronteggiare quasi da sola, consente una qualche ulteriore comprensione, al netto delle spese per il terremoto, già comunque ricomprese. Quando si parla di regole in quanto tali, ognuno ha qualche piccolo scompenso da farsi dimenticare, dalla Francia al Portogallo, per non parlare dell’annosa questione sul surplus commerciale tedesco. Poi Obama lo ha detto forte è chiaro: l’austerità ha affondato l’economia europea e Obama sarà anche a fine mandato, ma conta pur qualcosa. Infine ci sono ragioni politiche tendenti ad una certa indulgenza. Ne è latore lo stesso commissario economico Moscovici. Dello stesso partito europeo di Renzi. Moscovici non sarebbe affatto contento di mettere in ulteriori difficoltà l’ultimo governo socialista sul continente, considerando che quello stesso francese viene già dato per spacciato. Per questo se la lettera della Commissione rivolta all’Italia fosse più comprensiva di quanto la nostra manovra finanziaria meriti, non bisognerebbe stupirsene. Da Brexit all’Ungheria dove l’Ue viene paragonata all’unione sovietica. viviamo un momento molto difficile per l’Europa e il governo italiano cerca di trarne il suo vantaggio. Altra questione se le misure prese siano salutari per il nostro Paese. In verità ne dubitiamo e se Renzi e Padoan avessero guardato più alla necessità di recuperare consenso che ai doveri del risanamento, i problemi economici dell’Italia sarebbero semplicemente slittati, per ritrovarsi aggravati il prossimo anno.

Roma, 25 ottobre 2016